mercoledì 28 marzo 2012

Sigur Ròs

Ma secondo voi, un gruppo che ha tra i propri fans Dave Gahan, Moby, Coldplay, Brian Molko (Placebo), Madonna, Red Hot Chili Peppers, Metallica, Radiohead e No Doubt, solo per citarne alcuni... può essere considerato davvero poco in Italia? Sì, purtroppo la risposta è sì. Oggi sono un po' polemica, per cui se penso a quanti cantanti da strapazzo ci propinano in radio e tv e poi ascolto gruppi così devo ammettere che mi viene un tantino il nervoso.

Io adoro Björk, mi piace la sua voce tagliente, il suo stile insolito ed il fascino esotico che subisco pensando all'Islanda, la sua patria, per cui, quando avevo sentito che proprio dall'Islanda provengono i Sigur Ròs, il mio livello di attenzione si è alzato. Ho maggiormente prestato attenzione a loro perché la stessa Björk, ascoltando il loro primo singolo, ha creduto nella band, facendo sì che "Fljùgðu" (che significa "Volo") fosse inserito nella compilation che celebrava il cinquantesimo anniversario dell'indipendenza islandese, dal titolo "Smekkleysa ì Hàlfa Öld".


Nel 1994, esattamente il 4 dicembre, Jònsi Birgisson, Àgùst Ævar Gunnarsson e Georg Hòlm danno vita ai Sigur Ròs. Il nome Sigurròs significa rosa della vittoria ed è il nome della sorellina di Jònsi, nata proprio quel giorno.
Si mettono al lavoro ed in appena sei ore registrano la versione definitiva di "Fljùgðu".
A causa di problemi economici, impegni con altri gruppi dei ragazzi, all'epoca neppure ventenni, il primo album vede la luce nel 1997 e si intitola "Von" (speranza, in italiano).
Ascoltato in tempi recenti dimostra che il gruppo è ancora in fase di crescita, ma si capisce già che il loro stile è unico ed eclettico come i componenti della band.
Jònsi è cieco da un occhio, motivo per cui ha avuto problemi con i compagni a scuola e porta il proprio disagio, allargandolo ad altre tematiche, nelle canzoni del gruppo. Con il tempo ha imparato a scherzarci su, affermando di non riuscire a concepire la visione stereoscopica del mondo.
Suona la chitarra con un archetto da violoncello, che era stato regalato ad Ágùst. Georg provò a suonare il basso utilizzandolo, ma il suono fu pessimo, cosa che invece piacque a Jònsi per la sua chitarra.

Sigur Ròs

L'album "Von" è un successo in patria, ma viene pubblicato in tutto il mondo solo dopo il loro terzo album.
Da "Von" possiamo estrapolare pezzi come "Sigur Ròs", sorta di viaggio ambient tra i vulcani d'Islanda, "Von" e "Haffsòl", pezzi che eseguono tutt'ora nei live e "Myrkur" (Buio, Oscurità), brano che balza al numero uno delle classifiche islandesi subito dopo l'uscita. Ascoltiamolo!


Nel 1999 esce l'album che porta alla ribalta i Sigur Ròs, si intitola "Ágætis Byrjun" (che significa"Un buon inizio"). Il titolo deriva dal fatto che gli amici della band, ascoltando i primi pezzi destinati all'album, abbiano commentato così le canzoni di Jònsi e soci. Da questo album la formazione si arricchisce di Kjartan Sveinnson, tastierista e polistrumentista, perde però Ágùst, il batterista, che lascia il gruppo in favore di Orri Pàll Dyrason.
Sono dieci canzoni per una durata di circa 62 minuti... i pezzi dei Sigur Ròs sono sempre molto lunghi, in questo album, ad esempio c'è "Viorar vel til loftàràsa" che dura 10 minuti! e gli altri sono quasi tutti tra i sei e gli otto minuti. Il motivo si può comprendere ascoltando le loro canzoni, non si potrebbe condensare in tre/quattro minuti l'atmosfera che vogliono trasmettere.
Ascoltiamo la canzone che dà il titolo all'album, che insieme a "Svefn-g-englar" ha fatto parte della colonna sonora del film Vanilla Sky, con Tom Cruise.


I Sigur Ròs cantano in islandese, non sono stati contaminati dal mercato discografico che vedrebbe sicuramente bene un passaggio all'inglese delle loro composizioni. Anzi, a dire il vero l'islandese è utilizzato in "Ágætis Byrjun" e "Takk", album del 2005, per il resto Jònsi fa uso del cosiddetto hopelandic (vonslenka, in islandese), un linguaggio inventato perché la voce viene considerata strumento musicale al pari delle tastiere, della chitarra, del basso e della batteria. Anche il nostro compianto Lucio Dalla faceva uso di linguaggi inventati proprio per lo stesso motivo e anche lui era fan della band islandese.

Il terzo album esce nel 2002 ed è davvero particolare. Il titolo è "( )". Due parentesi senza nulla all'interno.
E' conosciuto anche con il nome Svigaplatan, ovvero l'album delle parentesi. 
Contiene otto tracce, tutte senza titolo. La band ha invitato, sul proprio sito, i fans a dare i nomi alle canzoni, con lo stato d'animo provato all'ascolto. La quarta è conosciuta come "Njòsnavèlin" (La macchina spia) ed è lo sfondo musicale dell'ultima scena del film Vanilla Sky. La settima è "Dauðalagið (La canzone della morte) è stata usata per il lancio del videogioco Dead Space.
Tutto l'album è cantato in hopelandic.
Cerchiamo di capire qualcosa in più ascoltando la quarta dell'album, in versione live.


Il 2005 è l'anno di "Takk..." (Grazie...). Il quarto album dei Sigur Ròs è trainato dal singolo "Hoppìpolla", che significa "saltando sulle pozzanghere". Questo pezzo appare in molte occasioni, dalla trasmissione americana Planet Earth al video celebrativo in onore di Roger Federer, campione di tennis, in occasione del suo trionfo al torneo di Wimbledon del 2006. 
Curiosità: nell'edizione del Festival di Sanremo del 2010, condotto da Antonella Clerici, la stessa era solita invitare il maestro Sabiu a suonare la "sua" composizione chiamandola "Sabiu settima", stacchetto di apertura delle serate... Sua non direi proprio, visto che è Hoppìpolla dei Sigur Ròs... In rete c'è un video di intervista al Maestro Sabiu che ha affermato di aver voluto omaggiare i Sigur Ròs... però non mi sembra che il gruppo sia stato menzionato durante le serate del Festival, o mi sbaglio? 
Dopo tanto parlare, ascoltiamola!


Nei due anni successivi escono raccolte ed un Cd+Dvd del documentario Hlemmur, per cui il gruppo aveva registrato canzoni mai apparse altrove. Si parla della collaborazione con il grande Flood per la realizzazione del nuovo album. Flood, dei Nine Inch Nails, è anche il produttore che ha lavorato con band come Placebo, Killers e Goldfrapp ed ha lanciato gli Smashing Pumpkins.

Nel 2008 esce "Með suð ì eyrum við spilum endalaust" (Con un ronzio nelle nostre orecchie suoniamo senza fine), quinto album della band, promosso con il singolo "Gobbledigook", scaricabile gratuitamente dal sito della band: Sigur Ròs



Ora aspettiamo il loro sesto album che si intitola "Valtari" (Rullo, in italiano) in uscita il 28 maggio 2012.
Il singolo che lo promuove è "Ekki Mùkk" (Letteralmente "No gabbiano", così mi dice il traduttore!) e l'album conterrà otto tracce. Il bassista del gruppo Georg Hòlm afferma che ci sarà un maggior contenuto elettronico, ma l'album non sarà "dance".
Qui la copertina!


E con "Ekki Mùkk" vi saluto!
Grazie per essere arrivati fino in fondo all'articolo... ora tutti a studiare l'islandese! 
A presto!




5 commenti:

  1. Ascolterò attentamente le canzoni, purtroppo in Italia arrivano certe robacce ed invece gli artisti che meriterebbero rimangono sconosciuti.

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  2. Gio, che bei pezzi!!! I Sigur Ròs me li ha fatti conoscere Giu, e mi piacciono davvero molto...te li piazzi lì di sottofondo e ti ritrovi subito in un'atmosfera incantata!!! ;)

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    1. E' vero Ale! Se chiudi gli occhi entri in un altro mondo! E senza bisogno di drogarti!!! Ahahahahaha!!!!

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  3. Di band così ne nasce una ogni dieci anni! Tutti album stupendi, a parte l'ultimo... Temo stiano perdendo un po' di vena compositiva... Attendo il prossimo!

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