martedì 19 giugno 2012

Planet Funk

Venerdì scorso io e la mia dolce metà siamo andati al concerto dei Planet Funk al GruVillage di Grugliasco (To). Purtroppo non c'era molta gente ed è stato un peccato, perché hanno dato spettacolo per un'ora e mezza facendo ballare tutti con i loro successi.
Il palco non era molto elaborato, dietro di loro c'era un reticolato che si illuminava di diversi colori dal blu elettrico al rosso, sottolineando le canzoni, e luci bianche sapientemente illuminate che bucavano questa rete per una scenografia davvero d'impatto.
Qui potete leggere l'articolo del quotidiano La Stampa che ne ha parlato: Planet Funk in Concerto
Così oggi voglio parlarvi di loro, i Planet Funk, proprio interessanti!

Procediamo con ordine.
Un tempo c'erano i Souled Out!, gruppo tutto italiano composto da Alessandro Sommella, Domenico GG Canu e Sergio Dalla Monica, che nel 1992 ha avuto successo internazionale con la hit "Shine On" prodotta dalla Sony Italia. C'erano anche i Kamasutra, duo composto da Alex Neri e Marco Baroni. 
I primi fondevano il soul con sonorità dance ed il successo è arrivato con l'album omonimo "Souled Out!" che conteneva anche la canzone "Stuck On Love", cantata da Dee Lewis; i Kamasutra, genere funky house, firmarono successi come "Happiness" nel 1997, con la vocalist Jocelyn Brown.

"Stuck On Love" Souled Out! feat. Dee Lewis

"Happiness" Kamasutra feat. Jocelyn Brown


I Souled Out! fondano, nella seconda metà degli anni '90, l'etichetta Bustin' Loose, che produce canzoni di successo, una su tutte "Looking For Love", cantata da Karen Ramirez. Chi se la ricorda?


Planet Funk è il titolo di un brano di Alex Neri e diventa lo spunto per Alex per pubblicare due Ep di successo con il nome di Alex Neri Planet Funk Project.
Fu alla Winter Music Conference di Miami del 1999 che Alex Neri e Domenico GG Canu si incontrarono e iniziarono a pensare a come rendere la propria musica più emozionante, più sperimentale e così al rientro in Italia i Planet Funk si presentarono come un collettivo musicale eclettico, pronto ad esplorare nuovi orizzonti.
Il primo pezzo pubblicato come Planet Funk è "Chase the Sun", nel 2002, con la voce della cantante lappone Auli Kokko... non male, vero? Resta una delle loro canzoni più famose!


Questo singolo fa parte del loro primo album dal titolo "Non Zero Sumness", del 2002, che contiene anche hits come "Who Said (Stuck in the UK)", "Inside All the People", "Paraffin" e "The Switch"... davvero non so quale condividere con voi... mi piacciono tutte! 

Planet Funk "Who Said (Stuck in the UK)"


Planet Funk "Paraffin"

Come avete notato, in queste canzoni la voce non è più quella di Auli Kokko, ma di uno strano ragazzo inglese che risponde al nome di Dan Black, fondatore dei The Servant (quelli del brano "Orchestra"), che collabora attivamente con i Planet Funk dal 2002 al 2005. Abbiamo già detto che i Planet Funk sono un collettivo musicale, dunque, "zoccolo duro" a parte, formato da Alex e Domenico, i cantanti variano.
Nell'album diversi brani sono cantati dalla vocalist Sally Doherty, ma quelli trainanti sono tutti con la firma vocale di Dan Black che apporta al gruppo la sua esperienza nel genere elettronico sperimentale.

Il 2005 è l'anno di pubblicazione del secondo album: "The Illogical Consequence" che contiene il brano "Stop Me" cantato da John Graham. Altro bel lavoro, ma io preferisco il precedente, Dan Black secondo me è perfettamente consono ai Planet Funk.


Il video di "Stop Me" è molto particolare, avete visto? La Direct 2 Brain, l'azienda che si è occupata della realizzazione ha svolto un lavoro grafico/tecnico/artistico di livello davvero eccellente.
Il pezzo è anche colonna sonora degli spot della Coca-Cola.

Nel 2006 esce "Static", album di 10 tracce molto diverse tra loro, in perfetto stile Planet Funk, d'altronde il loro progetto è sperimentale, dunque è più che giusto ascoltare brani composti con diversi stili!
Questo album è realizzato senza Alessandro Sommella, che nel frattempo, lascia la grande famiglia per dedicarsi ad altri progetti personali.
Ascoltiamo Static, troppo bella!!!! Ah, il brano, come potete vedere, è stato usato nel videogioco calcistico Fifa 08. Enjoy!



Dopo una pausa di cinque anni, con una raccolta pubblicata nel 2009, nel 2011 esce finalmente il loro quarto album dal titolo "The Great Shake". Nuovo album, nuovo vocalist! Diamo il benvenuto alla carica ed all'onda rock di Alex Uhlmann, cantante e chitarrista lussemburghese. 
Il singolo di presentazione dell'album è "Another Sunrise", scelto anche come colonna sonora dello spot dell'auto Hyundai i20 Sound Edition. Eccolo qui!


La voce di Alex è molto versatile, ho avuto il piacere di ascoltarlo dal vivo ed è non solo perfetta e sempre energica, ma ha saputo personalizzare i successi cantati da Dan Black, cosa assolutamente non semplice.
Non faceva parte dell'album la cover di "These Boots Are Made For Walking" (originale scritta da Lee Hazlewood e cantata da Nancy Sinatra), viene inserita successivamente insieme al pezzo in collaborazione con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. La canzone è colonna sonora dello spot Wind e del film "La Kryptonite nella borsa" di Ivan Cotroneo. La Rai ha scelto questa canzone per gli spot dei Campionati Europei di calcio 2012. In questo caso vi faccio ascoltare un estratto, ripreso direttamente dal mio iPhone, durante il concerto del 15 giugno al GruVillage!


Ok, è pessimo, lo so... ed è anche storto!!!!! Lo ammetto, è il primo video che faccio sul melafonino... mi specializzerò, promesso!
Mi faccio perdonare facendovi ascoltare il pezzo in modo decente... 


I Planet Funk sono in tour, stanno allietando l'Italia con il loro ritmo e la loro bravura, andateli a sentire se potete!

That's all Folks! Alla prossima!


venerdì 8 giugno 2012

R.I.P. Bob Welch

In un post avevo parlato di "Go Your Own Way", pezzo storico dei Fleetwood Mac, un gruppo che è nella storia della musica per brani come "Lies", "Dreams", "Don't Stop" e tanti altri.
Oggi apprendo che Bob Welch, chitarra e voce dei Fleetwood Mac tra il 1971 ed il 1974, è morto suicida.
Varie testate online lo acclamano come un elemento portante del gruppo, io non la vedo così.
Non pensate che io non rispetti un personaggio, ma i Fleetwood Mac hanno visto il vero successo ed hanno scritto canzoni indimenticabili dal 1975 in poi, quando entrarono a far parte del gruppo i fantastici Stevie Nicks e Lindsey Buckingham. Le canzoni che ho citato in apertura appartengono infatti al periodo successivo al 1975.
Nicks e Buckingham fanno ancora parte del gruppo, Mr. Welch ne ha fatto parte per quattro anni, oltretutto prima dell'arrivo della coppia esplosiva, traete voi le conclusioni.

Scusate per questo post che ha un gusto un tantino polemico, ma mi andava di scriverlo ;-)
Ne approfitto per ascoltare, e farvi ascoltare, un pezzo dei Fleetwood Mac che mi piace tanto, "Dreams".


See you soon!


giovedì 7 giugno 2012

Nirvana vs David Bowie

Ho conosciuto il pezzo di cui vi parlo oggi nel 1993, anno in cui i Nirvana registrarono il loro MTV Unplugged, cd che avevo comprato, ascoltato allo sfinimento, perso ed ovviamente riacquistato... perché è troppo bello e non posso fare a meno di averlo nella mia collezione. 
"The Man Who Sold the World" nella versione acustica dei Nirvana è molto suggestivo, l'atmosfera è avvolgente e la voce graffiante di Kurt Cobain è al posto giusto.


Questo è uno dei pochi MTV Unplugged a cui sono affezionata, oltre a quello di Bon Jovi, che adoro.

In questo caso sono partita dalla cover per scoprire che in realtà "The Man Who Sold the World" è stata scritta e pubblicata da un mito vivente della musica: David Bowie.
Non sono l'unica però ad aver pensato, anche se per poco, che il pezzo fosse dei Nirvana... c'è un brevissimo aneddoto che Bowie raccontò. In un occasione di incontro con un giovane fan, questi gli ha detto: "It's cool you're doing a Nirvana song!"... Bowie non ha risposto, ma ha pensato: "Fuck you, you little tosser!!!" (preferisco non tradurre l'insulto pensato da Mr. Bowie...!)

La canzone "The Man Who Sold the World" è stata scritta da David Bowie nel 1970 e fa parte dell'omonimo album, pubblicato il 4 novembre del 1970 negli USA e nel 1971 in UK e nel resto del mondo.
Inizialmente non fu considerata tra le canzoni più influenti dell'album, solo successivamente, con le cover di Lulu  (cantante scozzese molto famosa, soprattutto in UK) e dei Nirvana, venne rivalutata ed ottenne il giusto riconoscimento.
Bowie considera il pezzo come una sorta di esplorazione della giovinezza. A tal proposito disse: "Penso di averla scritta perché c'era una parte di me che stavo ancora cercando... per me quella canzone ha sempre esemplificato lo stato d'animo che si prova quando si è giovani, quando ci si rende conto che c'è una parte di noi che non siamo ancora riusciti a mettere insieme. C'è questa grande ricercaun gran bisogno di comprendere realmente chi siamo".
L'originale del brano, rispetto alle cover appare, secondo me, più cupo. La voce di David Bowie è un po' spettrale e denota effettivamente la ricerca di qualcosa, d'altronde tutto l'album di cui fa parte è l'espressione intima dell'artista, che in quel periodo affronta una serie di eventi negativi, uno su tutti, la morte del padre, avvenuta poco tempo prima.
Ascoltiamola...


Che ne pensate? Meglio l'originale o la cover dei Nirvana?
Anche per oggi è tutto e scusate la latitanza... sto traslocando casa, credo di meritare un po' di comprensione :-)
A presto!